Amir

Cicatrici

Amir


Ne porto i segni addosso e sono cicatrici, 
ore di lavoro, fatica e sacrifici; 
non puoi fermare un uomo spinto dalla fame, 
pronto a fare tutto per un pezzo di pane; 
è il più infame che comanda in queste strade, 
colpi alle tue spalle e poi via a gambe levate; 
puoi sperare in una vita dignitosa, 
mettendo da parte la tua parte orgogliosa; 
resisti, sei in bilico sull'orlo, 
i viaggi che ti fai sono senza ritorno; 
sei solo tu, fermo al centro del mondo, 
con le tue paure che ti girano intorno; 
è infinita questa salita, 
passi nel buio cercando una via d'uscita; 
vita dura, punti di sutura, 
ferite aperte, infette, in attesa di cura; 

RIT X2: 
Non sai più come uscire da qui, 
sei messo giù oltre i tuoi limiti; 
non sai più da quale parte sta 
il male, il bene, il falso e la realtà. 

Eventi impossibili, momenti incredibili, 
cicatrici sotto pelle che sono invisibili; 
benedici le ferite del passato, 
forze inesauribili che mi hanno salvato; 
e a pensare che poteva andare peggio, 
molto peggio, appena uscito dal collegio; 
che viaggio..ora che faccio? 
Ero un ragazzaccio tra storie di spaccio; 
mille vie e era difficile decidere, 
pronto a tutto solo per sopravvivere; 
abbandonato ai miei sogni e alla mie fisse, 
mio padre non c'era già prima che morisse; 
ne ho viste, perdite e conquiste, 
l'eccesso di gioia e la giornata più triste; 
non ho dimenticato il Flaminio, 
amore e odio in uno spensierato delirio; 
un bacio va ad Amir e suo figlio, 
con l'augurio che vada sempre tutto meglio; 
cicatrici che porto con orgoglio, 
mezzo morto ancora sanguino su un foglio. 

RIT X2 

Sono lesioni, bruciano i neuroni, 
prendono il controllo sulle tue decisioni; 
è colpa tua se sei in queste condizioni, 
abbozzi sempre e queste sono le reazioni; 
le tue ragioni bruciano in un rogo, 
le tue debolezze che alimentano il fuoco; 
medicine, coca e anfetamine, 
e ti ritrovi a fare le rapine; 
stiamo perdendo il senso e la rotta, 
giudicati da una giustizia corrotta; 
ci lamentiamo 
ma non facciamo niente tanto poi alla fine ci adattiamo; 

sì, fiero delle ferite che portiamo, 
ci liberiamo del veleno anche senza siero; 
quello che sono ero, quello che porto è vero; 
il viaggio intrapreso mi ha reso sincero; 
leso, ma non sto ancora al cimitero, 
io resto acceso, quantomeno lo spero; 
non dispero, nel mistero non mi perdo, 
cicatrici grazie alle quali poi riemergo. 

RIT X2